No alla via della Morte a Livorno. Presidio il 5 maggio 2018

Guerra in Medioriente, caos e prova di caos in Nordafrica, Africa Subsahariana, Asia, America Latina; l’Europa Occidentale, con gli attentati in Germania, Belgio, Francia, non ne è indenne.

E’ la “terza guerra mondiale… a pezzi, dappertutto”, come ha detto una volta con efficacia Papa Francesco.

Camp Darby è la più grande base logistica dell’Esercito statunitense al di fuori degli Stati Uniti, il più grande deposito americano di armi e munizioni in Europa, e il porto di Livorno è oggi nel Mediterraneo fondamentale per rifornire le linee del fronte USA in Medio Oriente, Africa e in tutta l’area Schengen in Europa.

Livorno è anche fra i 10 porti italiani nelle cui aree portuali possono accedere natanti a propulsione nucleare e/o con armamento nucleare: sommergibili e portaerei.

La marina mercantile degli Stati Uniti ha organizzato fin dal 1996 il “Programma di sicurezza marittima” (MSP) per fornire al Dipartimento della difesa una flotta di proprietà privata , con bandiera ed equipaggio statunitensi, di cui disporre per sostenere le forze armate americane e rifornire la linea del fronte con veicoli per il trasporto truppe, carri armati, elicotteri, equipaggiamento per le unità militari, munizioni e quant’altro. Per adesso conosciamo il nome di 5 navi della flotta MSP che arrivano regolarmente a Livorno: la Indipendence II collega Camp Darby al Mare del Nord e al Mar Baltico, le navi Liberty Passion, Peace, Pride e Promise lo collegano a porti mediorientali di Aqaba in Giordania e Gedda in Arabia Saudita.

ADESSO BASTA!

VOGLIAMO il divieto assoluto di accesso al Porto di Livorno di sommergibili e poertaerei a propulsione nucleare e/o con armamento atomico

VOGLIAMO il divieto assoluto nel Porto di Livorno di ogni traffico di armi e munizioni , veicoli trasporto truppe e da combattimento, equipaggiamenti militari o altro verso i teatri di guerra statunitensi.

DICIAMO RISOLUTAMENTE NO A OGNI POTENZIAMENTO DI CAMP DARBY

Rete Civica Livornese Contro la Nuova Normalità della Guerra

 

La via della Morte – scheda

L’esercito degli Stati Uniti rifornisce le linee del fronte con un Programma chiamato di “Sicurezza Marittima” (MSP), ben illustrato in un comunicato del Dipartimento dei Trasporti USA.

Nel luglio del 2017 le navi che partecipavano al Programma erano 68, ma adesso sono ancora di più (ad esempio si è aggiunta la Liberty Peace, dell’armatore Liberty Global Logistics).

A Livorno per il momento conosciamo il nome di 5 di queste navi che fanno regolarmente scalo a Livorno e riusciamo agevolmente a seguirle negli spostamenti (perché navi civili) sui siti dedicati, come marinetraffic oppure vesselfinder.

L’armatore Liberty Global Logistics pubblica sul proprio sito le destinazioni delle proprie navi con la previsione degli arrivi e delle partenze nei diversi scali.

Possono esserci anche altre navi della lista che fanno scalo a Livorno, ma non le abbiamo ancora “intercettate” e la ricerca su organi locali di facile consultazione come la Gazzetta Marittima di Livorno, ad esempio, è inefficace, perché non registrano arrivi e partenze di tali natanti (ad esempio non abbiamo trovato l’arrivo e la partenza a Livorno della Independence II nella giornata del 23 novembre 2017).

Delle 5 navi conosciute della flotta MSP che fanno scalo a Livorno 4 riforniscono il fronte in Africa e Medio Oriente (tutte quelle della Liberty Global Logistics), 1 (la Indipendence II, della American International Shipping) il “fronte russo” in Europa.

Quel che scaricano e caricano a Livorno lo documentano le foto.

Il trasferimento di contenitori e veicoli diversi (di appoggio e da combattimento) da Camp Darby al porto è molto semplice anche su strada. Con poche centinaia di metri sulla via Aurelia si raggiunge la strada di grande comunicazione detta FiPILI (Firenze Pisa Livorno) e dopo un paio di chilometri l’ingresso nelle aree portuali.

Il progetto di potenziamento delle infrastrutture di servizio alla base, che doveva iniziare nel dicembre 2017 (adesso si legge sulla stampa che inizierà a fine luglio 2018) prevede un intervento sul Canale dei Navicelli (che unisce la base al porto di Livorno) e sulla ferrovia.

Esso prevede il raddoppio del Canale, così che le chiatte possano muoversi in contemporanea nel duplice senso di navigazione; la costruzione sullo stesso canale di un nuovo ponte girevole; un nuovo tronco ferroviario dalla stazione di Tombolo all’interno della base, così da collegare la base al porto anche tramite la ferrovia; la costruzione di due nuovi terminali interni alla base di servizio alla ferrovia.

Evidentemente si prevede la necessità di rendere ancora più fluido il traffico fra base e porto.

Forse incide anche il progetto di militarizzazione dell’area Schengen, di cui dà notizia in un recente articolo Manlio Dinucci

C’è da osservare che quest’uso della base di Camp Darby per la guerra in Siria e Yemen non dovrebbe essere consentito. “Le basi americane”, rilevano i giuristi, “non hanno uno status completamente indipendente dalla NATO. Esse sono strumentali all’assolvimento dei compiti dell’organizzazione, come si evince dall’articolo 3” (Natalino Ronzitti, in Le basi americane in Italia – problemi aperti, Dossier del Servizio Studi del Senato della Repubblica, XV Legislatura, Giugno 2007, p. 7)

La “prassi” tuttavia vede consentirne l’uso anche per fini ben diversi da quelli stabiliti dal Trattato Nord Atlantico, sia come articolo 5 sia come missioni non-Articolo 5, come durante il conflitto iracheno.

Vedi anche:

Mercoledì 24 gennaio 2018 ore 17,30 presso la libreria Mondadori di via Magenta presentazione degli scritti “Le Guerre del Golfo” del 1991 e “1989: vent’anni dopo” del 2009 inedito pubblicato nel 2017 dal Centro Studi Nonviolenza.

Entrambi gli scritti sono del professor Giovanni SALIO, detto Nanni, una delle voci più autorevoli della cultura nonviolenta in Italia, recentemente scomparso. Nanni Salio fu anche protagonista del progetto “Giornalismo di Pace”, un modello che chiede la lettura in profondità dei conflitti, senza le semplificazioni di chi racconta le guerre e le violenze come fenomeni normali e inevitabili così da far operare i media sostanzialmente come “armi di distrazione di massa”.

Nell’occasione sarà presentato anche il Corso di addestramento alle tecniche nonviolente per le manifestazioni popolari, anche in vista del contrasto ai lavori di potenziamento di Camp Darby.

2018.01.24 Incontro su Le guerre del Golfo

Inoltre:

2018.01 Lettera al sindaco Filippeschi con tabella firme

2018.01 Lettera a Pagliuca Prefetto di Pisa con tab firme