Nuove bombe atomiche per l’Aerobase di Ghedi? Un riscontro ora c’è, timbrato e protocollato, anche se in 50 anni nessun governo italiano ha mai ammesso ufficialmente una presenza nucleare, passata, presente o futura, nell’installazione militare della Bassa bresciana. Basta consultare il sito istituzionale del ministero della Difesa per trovare un atto amministrativo, apparentemente banale, che ha tutta l’aria di costituire la prima prova documentale della funzione «Dual Capable» dei Tornado del 6° Stormo. Cioè della loro capacità di portare non solo bombe convenzionali, ma anche ordigni nucleari. Una capacità non solo teorica: sul tavolo del ministero c’è da mesi un progetto da 30 milioni di euro per aggiornare questa capacità, per adeguare i Tornado alla nuova versione delle famose B61, denominata B61/12 LEP, di cui sta per iniziare la produzione negli Stati Uniti per sostituire le vecchie bombe Nato. (…)

Leggi l’articolo di Valentino Rodolfi su Brescia Oggi: http://www.bresciaoggi.it/territori/bassa/ghedi/nuove-atomiche-per-i-tornado-spuntano-le-carte-1.7038817

Su Ghedi, vedi anche:

La sorpresa nucleare di Ghedi

Emanuele Giordana, giornalista 14 gennaio 2019 10.28 Internazionale
https://www.internazionale.it/reportage/emanuele-giordana/2019/01/14/bombe-nucleari-ghedi

(…) Le proteste e l’indifferenza
Le atomiche del sito bresciano possono essere impiegate dai cacciabombardieri Tornado del 6º stormo almeno fino a che non saranno sostituiti dagli F-35, due dei quali sono negli hangar dell’aeroporto. I campi intorno alla base sono un’enorme zona di rispetto, costellata di cartelli che avvertono del rischio di aerei “a bassa quota” e, all’ingresso del centro abitato, proprio sotto la scritta Ghedi, si legge che si tratta di un comune “videosorvegliato”. Siete avvisati. E se provate a fare una telefonata, sappiate che il cellulare prende con difficoltà.

Ufficialmente però quelle bombe non esistono. “Il motivo di questo segreto”, dice Carlo Tombola dell’Osservatorio sulle armi leggere (Opal) di Brescia, “sta nell’imbarazzo dei nostri governi che non hanno alcuna autonomia in questa materia, anche se alcuni stati membri della Nato si sono rifiutati di ospitare testate nucleari. Si tace per non perdere credibilità e anche per non allarmare i cittadini”. (…)